mercoledì 29 maggio 2013

Il fallimento politico del Centro-Destra al Comune di Roma

E' emersa in tutta la sua chiarezza il fallimento politico del Centro-Destra al Comune di Roma dove Alemanno con la sua arroganza e impreparazione ha dimostrato di essere incapace di gestire le complesse e articolate problematiche di una capitale cresciuta in modo elefantiaco e devastata da speculazione edilizia e malaffare. Il peggior sindaco degli ultimi 50 anni nella storia capitolina ha pagato la nullità del suo programma, la vacuità delle sue proposte che si sono frantumate dinnanzi alla cruda realtà dei fatti, la scarsa attenzione ai problemi sociali delle periferie sempre più allo sbando, i tagli alla cultura, all'assistenza sanitaria e l'incapacità di gestire l'emergenza della sicurezza cittadina e della crisi.

A nulla sono valse le assunzioni clientelari di famigliari ed ex picchiatori fascisti all'Atac e all'Ama che avrebbero dovuto assicurare a rigor di logica sostegno e preferenze. Hanno pesato anche le scelte propagandistiche di proclamare il calo delle tasse e di sbandierare ai quattro venti la cancellazione dell'Imu, quando qui a Roma paghiamo le tasse più alte tra Imu, addizionale Irpef e altrei balzelli. Senza contare l'assoluta mancanza di un piano di edilizia popolare, il rilancio di strutture di tutela e assistenza al malato, all'anziano, all'invalido, al bambino e la nononcuranza verso il disagio sociale e mentale, verso il precariato, verso la tutela ambientale e la totale ignoranza dei problemi della donna che, in una città come la nostra insicura e pericolosa (come testimoniano gli ultimi fatti di cronaca), stenta a veder riconosciuti i suoi diritti come lavoratrice e come individuo.

Mancano asili nido, consultori, ambulatori, presidi medici, piste ciclabili, parchi, case (a Roma il mercato abitativo è completamente in mano ai privati con prezzi per le abitazioni in termini di affitto e acquisto assolutamente folli), infrastrutture degne di questo nome, progetti di viabilità alternativa, di raccolta differenziata, spazi aggregativi (che non siano sempe e solo le Chiese, gli oratori e i pochi spazi costruiti per tornaconto elettorale), spazi culturali ( a Roma la Cultura è stata azzerata), sportelli per il cittadino e le imprese, forme di assistenza e di accesso al micro-credito. lotta alla speculazione edilizia, alla devastazione del territorio e, soprattutto, interventi strutturali a lungo termine per riassorbire i precari e i disoccupati.

Non basta rifare qualche marciapiede, potare gli alberi, ripulire un poco le strade, sistemare qualche parco (per altro su iniziative e battaglie avviate a suo tempo dal Centro-Sinistra, dalla associazioni, dai comitati), tappare qualche buca, rifare un poco di segnaletica stradale, sempre per altro a ridosso della capagna elettorale, per potersi ricandidare di nuovo a sindaco.

C'è anche da aggiungere la spaventosa gestione Polverini alla Regione che, a parte tagliare la sanità pubblica aggiungendoci pure un ulteriore tassa regionale sui ticket, spazzare via l'assistenza sociale e il sostegno ai cittadini più svantaggiati, non ha portato altro che scandali al Centro-Destra che ne ha pagato lo scotto in sede di campagna elettorale. E nemmeno il Cavaliere ha potuto resuscitare una compagine impreparata, inadatta a gestire la Capitale e in più travolta dagli scandali, non ultimo quello che riguarda il braccio destro di Alemanno, ossia Mancini.

Reggono Pd e Sel che appoggiano il candidato sindaco Ignazio Marino, nonostante gli errori commessi in sede di politica nazionale, le battaglie interne, l'arretramento dell'elettorato dovuto anche alla mancanza capillare di luoghi di dibattito, di sezioni, di spazi di incontro dove poter coinvolgere la cittadinanza tutta in progetti politici e sociali nel territorio.

Questo vuol dire che il PD e Sel che hanno comunque una storia, una tradizione, una struttura organizzativa e un impianto organico che integra al suo interno gente onesta e preparata che può realmente fare la differenza e costruire un'altrenativa democratica e una speranza vera non solo per la città di Roma, ma per l'intero paese.

Emerge inoltre chiaro e palese il flop del Movimento 5 stelle che paga proprio la sua mancanza di radicamento nel territorio e la scarsa conoscenza della tremenda realtà in cui versa la Capitale. Non bastano le urla in piazza, gli slogan, il lavoro svolto esclusivamente sul pc, i gazebo. Ci vuole presenza fisica, persone che sono conosciute e che hanno lavorato su Roma e soprattutto nelle periferie abbandonate. Si devono correre dei rischi altrimenti si resta legati ad un movimento di protesta fine a se stesso e tutti i movimenti di protesta dagli anni 70 in poi si sono sempre dissolti, lasciando però dietro di sè molti danni e pochi fatti concreti.

Ora si va al ballottagio e bisogna ancora di più sostenere Ignazio Marino come sindaco e tutti gli altri candidati alla presidenza dei Municipi, tra cui ricordiamo Emiliano Sciascia al IV Municipio per poter contribuire a costruire una vera svolta per questa città e tornare a lavorare sul serio per il bene di un'intera comunità, senza slogan, senza prese di posizione ideologiche, ma con la chiara consapevolezza che solo un agire locale verso l'altro, verso il bisogno di chi è in difficoltà  può ripagare in termini non solo politici, ma umani.

lunedì 20 maggio 2013

Come si vota il 26 e 27 maggio a Roma


Si andrà alle urne il 26 e 27 maggio (con eventuale ballottaggio il 9 e 10 giugno) per il Campidoglio e i 15 Municipi in cui è divisa la Capitale, dopo la riforma recentemente approvata dal consiglio comunale. Con il voto di questa tornata elettorale si dovranno eleggere il sindaco e i 48 membri che comporranno la prossima assemblea capitolina (saranno dodici in meno rispetto alla consiliatura appena conclusa) e, in ogni Municipio, il presidente della ex circoscrizione e i 24 consiglieri municipali.

Se uno dei candidati - a sindaco o a presidente di Municipio - ottiene più del 50 per cento dei voti al primo turno, viene eletto immediatamente. Se nessun candidato ottiene più del 50 per cento dei voti, i due che hanno ottenuto più preferenze andranno al ballottaggio, che si svolgerà due settimane dopo. Nella remota ipotesi in cui ci fosse parità di voti al primo turno, al ballottaggio verranno ammessi i candidati alle liste più votate. In caso di ulteriore parità, il più anziano di età. Medesimi i criteri applicati in caso di parità al ballottaggio.

L’elettore può votare in tre modi distinti.

1) traccia un segno solo sul simbolo di una lista. In questo modo, assegna la propria preferenza alla lista contrassegnata e, contemporaneamente, al candidato sindaco sostenuto da questa lista.

2) traccia un segno sul simbolo di una lista e indica una preferenza per uno dei candidati a consigliere comunale (della medesima lista) e contemporaneamente, vota un candidato Sindaco che non è collegato alla lista votata. E’ il voto disgiunto.

3) traccia un segno solo sul nome del Sindaco: vota così solo per il candidato Sindaco e non per la lista (o le liste) che sono collegate al candidato.

Novità delle amministrative di quest'anno, a Roma, è la doppia preferenza di genere: oltre al candidato sindaco prescelto e alla lista (collegata o non) ogni elettore potrà esprimere una o due preferenze per i candidati consiglieri comunali. Nel secondo caso, però, i cittadini dovranno indicare obbligatoriamente, sulla scheda, i nomi di un uomo e di una donna.
Il di ballottaggio è stato fissato per domenica 9 e lunedì 10 giugno 2013.
Introduzione nella legge elettorale dei comuni : La doppia preferenza di genere
Il cambio della legge elettorale dei Comuni, introduce la doppia preferenza di genere”, quindi alle prossime elezioni comunali si potrà esprimere ben due preferenze.
una per ogni genere sessuale. 
Questo consentirà di incrementare la presenza delle donne nei Consigli comunali, senza dover ricorrere al meccanismo delle famose “quote rosa”.
E’ prevista la possibilità di esprimere una seconda preferenza aggiuntiva e facoltativa per un candidato di sesso diverso da quello che si è indicato per primo, quindi di scegliere se inserire o meno il secondo nominativo senza pregiudicare la validità del voto. Anche se per errore l’elettore sceglie due candidati dello stesso sesso, solo la seconda preferenza sarà annullata e il voto sarà comunque valido.
Provvisto di una commissione elettorale chiamata a vigilare, il nuovo DDL sanziona anche con la nullità tutte quelle liste in cui il numero delle donne (anche degli uomini) è inferiore ad un terzo. Pertanto, nel Comune di Roma, con un numero massimo di 48 candidati per ogni lista, almeno 16 devono essere donne. (“quota di lista”).

I candidati sindaco non eletti, collegati a liste che abbiano ottenuto almeno un seggio, sono automaticamente consiglieri comunali.

Se la lista o l’insieme di liste collegate al candidato sindaco eletto nel primo o nel secondo turno non hanno conseguito almeno il 60% dei seggi, ma hanno ottenuto al primo turno almeno il 40% dei voti, otterranno automaticamente il 60% dei seggi.

I seggi restanti vengono divisi tra le liste, proporzionalmente alle preferenze ottenute.

martedì 14 maggio 2013

Riflessioni: Paragone Finlandia-Italia, una società nuova

La Finlandia è un paese che è passato dalla marginalità europea ad un ruolo di avanguardia in tutti i settori e, nonostante il clima rigido, uno dei luoghi migliori dove vivere e crescere.
Il Governo finlandese, al contrario degli altri paesi europei impegnati in tagli e nel rispetto delle sanguinarie logiche di mercato e dei diktat dell’Unione Europea, ha investito tutto sulla Scuola, sulla Ricerca, sulla Sanità, sulla Cultura, sulla Mobilità alternativa all’uso del mezzo privato,  sul sostegno ai lavoratori e alle famiglie. La sua azione lungimirante si è tradotta in crescita e sviluppo, ma nessuno ne parla. Le imprese vengono facilitate, il credito è più aperto e disponibile, lo Stato finlandese ha snellito le prassi burocratiche e ha tagliato la maggior parte di leggi inutili o inique.
Inoltre ha mantenuto un controllo sulla sua economia e non ha accettato una limitazione della sua sovranità per sottostare alle direttive europee. Questo gli ha garantito maggiori spazi di manovra, più flessibilità e gli ha permesso di reggere l’aumento del tasso di disoccupazione e del suo debito pubblico per poi lentamente riassorbirlo in nuovi progetti di crescita e sviluppo, azzerando disagio sociale e criminalità.
Certo ha conosciuto la crisi finanziaria e ha subito il ristagno della sua economia, ma, rispetto alle altre nazioni, ha sostenuto meglio l’impatto grazie alla sua politica di investimento e di innovazione e ora si presenta nel panorama mondiale come modello da imitare e seguire.
Al contrario l’Italia ha ceduto alle pressioni europee procedendo ad una larga cessione di diritti, di tagli sociali e inasprimento di tasse, sanzioni e vincoli burocratici aumentando il ristagno economico, già grave per la recessione internazionale, e portando alle stelle disoccupazione e recessione. Il Governo Monti, in tal senso, è stato disastroso e, in nome di una visione distorta dell’austerità,  ha reso pressoché impossibile ogni ripresa produttiva. A questo si aggiunge la peculiarità della società italiana, da sempre appesantita da una pletora di leggi inutili, da apparati amministrativi che con le loro insensate prassi burocratiche rendono impossibile ogni iniziativa imprenditoriale, da una corruzione politica e da una criminalità organizzata giunta ai massimi storici nonostante la coraggiosa lotta di alcuni singoli magistrati, giornalisti e uomini di buona volontà, da una tassazione asfissiante e vessatoria per lavoratori e imprese virtuose e da un evasione fiscale esorbitante che rende facile ai grandi gruppi industriali, ma anche ai furbi di turno di togliere ricchezza e risorse al paese per il proprio tornaconto personale.
Inoltre l’Italia è agli ultimi posti per quanto riguarda investimenti nella Scuola, nella Sanità, nella Cultura, nell’Edilizia Popolare, nella Mobilità, nel Sostegno alla Famiglia e al Disagio Sociale. In questa condizione è inutile sperare in una crescita del nostro paese e attrarre capitali e investimenti per rilanciare lo sviluppo e creare nuovi posti di lavoro. Gli imprenditori onesti, i lavoratori, i giovani, tutto un popolo chiede a gran voce alla classe politica e dirigenziale di farsi da parte laddove ha fallito nelle sue promesse elettorali e nei suo programmi di cambiamento e permettere a nuove forze di prenderne il posto per attuare quelle riforme orientato al miglioramento delle condizioni lavorative e produttive del paese, prendendo ad esempio proprio quei paesi europei che meglio hanno saputo combinare rigore nella spesa pubblica con flessibilità e investimento nei settori nevralgici di una nazione. Solo recuperando la propria sovranità nazionale e attuando forti e decise politiche di crescita nella ricerca, nella scuola, nella cultura, nella sanità, nella sostegno alla casa, nella difesa dei diritti dei lavoratori, nella facilitazione d’impresa, nello svecchiamento burocratico, nell’azione di contrasto all’evasione fiscale e al re-investimento dei capitali frutto di attività criminali è possibile costruire una società diversa, più equa, più giusta e, soprattutto, capace di abbassare notevolmente il tasso di disoccupazione, di precarietà e di conseguente disagio e violenza che sta colpendo il nostro paese. In tal senso, va ripensato anche il ruolo dei sindacati che non deve essere conservativo e a difesa di interessi corporativi, specie di determinati gruppi di potere che nulla hanno a che fare con gli interessi di una nazione, ma propositivo, costruttivo e avviato ad attuare una vera rivoluzione che metta al centro i diritti dell’individuo senza paletti o steccati ideologici. Un’idea di sviluppo e di rigenerazione sociale deve essere per forza complessiva e toccare tutti gli aspetti di una comunità nazionale e riguarda tutte le sue componenti secondo un progetto collaborativo che vada al di là di ogni interesse personale che è sempre egoistico e parziale. Solo così possiamo costruire una società nuova e migliore per tutti.

mercoledì 8 maggio 2013

Un paese democratico ed evoluto, come vuole mostrarsi l'Italia nel panorama internazionale, non può permettere che la disoccupazione cresca e lasci a casa milioni di persone, specie i giovani. Ormai il problema è trasversale e riguarda tutte le età e classi sociali e lasciare che sia il mercato, l'interesse economico privato a decidere il destino di tutti noi è criminale. La politica non deve esse...re la cinghia di trasmissione delle decisioni imposte dai gruppi industriali e dai blocchi di potere imprenditoriali, ma deve porsi come baluardo a difesa dei diritti dell'essere umano (lavoratori, disoccupati, imprese virtuose) e proporre soluzioni condivise e praticabili per la creazione di posti di lavoro e per il sostegno al reddito. Solo così si può parlare di democrazia. E la battaglia per riprenderci i nostri diritti e i nostri spazi di dignità può iniziare già adesso, dal territorio, dalle azioni locali che riusciamo a mettere in campo per fornire esempi concreti da esportare a livello nazionale. Io voglio inizare a combattere e spero nel sotegno di tutti coloro che sono stanchi di subire i ricatti e i soprusi della classe dirigente.

martedì 7 maggio 2013



Presentazione del programma di Alessandro Spadoni, candidato al Consiglio del IV Municipio (ex V) di Roma

Progetti concreti per il IV Municipio

E’ prioritario un progetto Casa delle Salute che offra sostegno e approccio terapeutico al malato e che faccia da ponte tra le strutture sanitarie di base, gli ospedali e la società civile, fornendo orientamento, ausilio e nuovi protocolli di cura al fine di garantire un servizio sanitario efficiente ed efficace a prezzi calmierati , specie per chi è in condizioni di difficoltà economica.

E’ necessario procedere al Recupero Urbano di stabili abbandonati o prossimi ad essere dimessi nel IV Municipio per essere ristrutturati e riconvertiti a fini sociali e, soprattutto, abitativi. Bisogna opporsi alla speculazione edilizia che divora il territorio e rilanciare progetti di Edilizia Popolare per dare risposte concrete a chi non può permettersi un alloggio.

E’ fondamentale programmare iniziative di Formazione e Reinserimento Lavorativo per combattere la precarietà avviando progetti finanziati attraverso il fondo sociale europeo e migliorando la preparazione professionale dei disoccupati. Si possono creare posti di lavoro attraverso il recupero del territorio, la tutela dell’ambiente, il risanamento urbano e sostenendo le iniziative del terzo settore (cooperative sociali, associazioni di promozione sociale, associazioni di volontariato, organizzazioni non governative, ONLUS, ecc.).

 Occorre appoggiare forme di Micro-credito per le imprese in difficoltà e per chi intende aprire una nuova attività. Tutto questo, attraverso progetti mirati e condivisi, potrà portare alla creazione di nuovi posti di lavoro, senza contare la necessità urgente di accedere ai fondi europei per finalità sociali e di riqualificazione lavorativa.

Prioritaria è la Tutela del consumatore attraverso la creazione di uno Sportello del cittadino per sostenerne le sue legittime istanze e precisi impegni per snellire la macchina burocratica e renderla più trasparente ed efficace al fine di soddisfare le esigenze di tutta la collettività.

Per  le imprese non va dimenticata la necessità di creare un Fondo Anti-Usura e l’urgenza di strutturare meccanismi di sostegno che impediscano il loro fallimento. Il territorio del IV Municipio sta diventando sempre più povero ed è invaso da attività di video-gioco che nulla hanno a che vedere con l’impresa produttiva.

Per il territorio, oltre alla difesa dell’ambiente ampliando i parchi pubblici e le aree verdi, è necessario ripensare la viabilità potenziando l’offerta del trasporto pubblico, premiando colui che lascia la propria auto per servirsi della rete Bus-Metro, aumentando le piste ciclabili e tutte le altre infrastrutture e le possibilità di trasporto (taxi condiviso, car sharing)

Inoltre non vanno dimenticate le esigenze di coloro che sono più deboli e soffrono lo stato di barbarie in cui viviamo. In special modo, si parla dei disabili, dei soggetti svantaggiati, di tutti coloro che soffrono episodi di discriminazione (di razza, di credo, di orientamento sessuale) a cui occorre dare soddisfazione immediata attraverso progetti e azioni volte all’Integrazione e alla Pari Opportunità.

Infine è imperativo dare spazio alla Cultura e allo Spettacolo avviando progetti di risanamento e di riapertura del Teatro Gerini, riqualificando i cinema presenti nel territorio, procedendo al potenziamento e all’apertura di una nuova Biblioteca comunale e ampliando luoghi di incontro, di socializzazione e di condivisione.