giovedì 1 agosto 2013

Italia: un paese che ha bisogno di essere rifondato

Italia: un paese dove le spiagge sono recintate dagli stabilimenti come lager e ti chiedono 4 euro e 50 per una birra peroni senza scontrino, un paese dove i professionisti dichiarano meno di un operaio o impiegato statale però hanno il i-phone ultimo modello (scaricandolo dalle tasse perchè, dicono, hanno la partita iva e gli serve per il lavoro) e fanno ferie di settimane nei paesi esotici, un ...paese dove la ricerca medica e la sanità è ferma da decenni e la gente ha smesso di curarsi perchè costa troppo, un paese dove la benzina è la più cara d'Europa e abbiamo le tariffe più alte in ogni settore, dove a comandare è la Fiat (che è sempre stata sostenuta a suon di miliardi dai governi passati) e i sindacati CGIL CISL e UIL hanno stralciato tutti i diritti conquistati negli anni 70 in nome di una distorta responsabilità, dove pure per un posto di barista a 500 euro al mese ci vuole la raccomandazione, dove uno come Berlusconi passa impunito o prescritto per ogni reato commesso, pure sessuale, ma poi se un disgraziato commette un reato, anche solo amministratico, sono guai seri, un paese che ha dimenticato cosa vuol dire opporsi, essere di sinistra grazie anche anche a certi intellettuali che non hanno mai lavorato in vita loro e che ha bisogno di un papa per ricordare cosa significa "ribellarsi", in un paese così, dove la gente, se può, ha ricomciato ad emigrare è difficile pensare che ci possa essere una ripresa...chissà, un giorno, invece di pensare alle idiozie, riusciremo a tornare in piazza e cambiare davvero le cose...del resto è trascorso il tempo, ma lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo è rimasto lo stesso e non basta chiamarci post-moderni per cambiare questo stato di fatto.

lunedì 8 luglio 2013

Creazione Casa della Salute nel IV Municipio: Petizione online

http://www.avaaz.org/it/petition/Creazione_Casa_della_Salute_nel_IV_Municipio/?copy



I tagli alla spesa pubblica, specie per quanto riguarda l'aspetto sanitario, hanno messo in ginocchio migliaia di famiglie, specie coloro che hanno malati a carico e non possono disporre di cure adeguate se non inteeventi tampone da parte degli ospedali sempre più affollati e di ambulatorio che non hanno nè gli strumenti nè gente preparata per avviare protocolli di orientamento, sostegno e cura. E' necessario ripristinare progetti di sanità territoriale funzionante h24 che possa dare precise risposte a chi è in sofferenza e fornire sostegno ai familiari che devono gestire da soli malati cronici bisognosi di continue cure e assistenza medica. Un paese democratico e civile non può mettere a bilancio le spese mediche per fare cassa. E' una barbarie che va fermata.

venerdì 28 giugno 2013

Anna Maria Cesaretti è ufficialmente consigliera comunale

Anna Maria Cesaretti è ufficialmente consigliera comunale. Siamo riusciti nel nostro obiettivo nonostante tutto e tutti, nonostante i partiti, nonostante lo scettiscismo di chi ci dava perdenti, nonostante i nostri errori. Abbiamo faticato molto con i nostri comizi, il nostra porta a porta, l'attaccare manifesti, l'essere insultati e derisi, ma alla fine ci siamo riusciti. Ora si possono avviare p.iù concretamente quelle battaglie che, almeno per il sottoscritto, hanno alimentato l'azione politica: lotta per l'emergenza abitativa, progetto Casa della Salute, sostegno al lavoro, lotta alla precarietà lavorativa e alla disoccupazione, recupero dei beni pubblici a fini sociali, più parchi,più piste ciclabili,mobilità e energie alternative, sportello per il consumatore, lotta senza quartiere alla speculazione edilizia. Anna Maria Cesaretti è un Noi collettivo, umano, fatto di persone e di storie consivise, come del resto dovrebbero essere tutti i partiti e i sindacati, specie quelli di sinistra (chi ha orecchio intenda), ma questa ovviamente è un'altra storia.

mercoledì 19 giugno 2013

Novanta Voti per un nuovo municipio

90 voti possono essere pochi per chi è abituato a ben altre cifre. Per me sono molti specie perchè ho combattuto non per raccogliere voti ma per difendere il mio progetto, il mio programma. Edilizia Popolare, Casa della Salute, Progetti di reinserimento lavorativo per i disoccupati, Parchi Pubblici, Piste ciclabili, Energie Alternative, Raccolta differenziata queste erano e sono ancora le mie proposte per cambiare davvero il volto del IV Municipio.

Novanta persone hanno creduto in me e in quello che ho proposto in un momento di completa disillusione verso la politica e le istituzioni e, considerando il fatto che ho potuto disporre di ben poca diffusione delle mie idee, sono davvero tante. Se fossi riuscito ad entrare nel consiglio municipale, mi sarei immediatamente impegnato per raggiungere tutti gli obiettivi che mi ero prefissato, ma non è andata come speravo.

Fa niente, mi auguro che la nuova Giunta di Emiliano Sciascia e i suoi consiglieri si impegnino in tal senso e soprattutto a tagliare i ponti con la passata amministrazione ancorata a logiche di potere e proporre una nuova politica davvero al servizio del cittadino. Grazie a tutti per il sotesgno che mi avete dato.

martedì 11 giugno 2013

La Destra sparita

Vince la Sinistra a Roma e in tutti i municipi capitolini grazie ad una politica più vicina alle richieste della gente e capace di radicarsi nel territorio e non rinchiudersi nei loft o nei cenacoli pseudo-culturali.

Vince la Sinistra che riesce ad intercettare il disagio sociale, la crisi, la mancanza di prospettive per trasformarle in progetti futuri di riscatto. Sparisce una Destra incapace, ...priva di progetti e di programmi, fatta di arroganza, tagli ai servizi sociali, alla sanità, di lobby di potere, di imprenditorialità cialtrona, selvaggia, egoista. di speculazione edilizia, di "amici degli amici", di ex-fascisti riciclati in democratici dell'ultima ora.
 La Polverini aveva già messo in ginocchio la Regione Lazio, ora anche Alemanno se va via con la sua squadra amministrativa incompetente e arrivista...ora con Marino e con gli altri presidenti dei municipi e con tutti i consiglieri di centro-sinistra si può avviare una lunga stagione che metta al centro i seguenti punti: edilizia popolare, nuove strutture sanitarie, case della salute, servizi sociali, parchi pubblici, piste ciclabili, mobilità sostenibile, energie alternative e soprattutto LAVORO!

mercoledì 29 maggio 2013

Il fallimento politico del Centro-Destra al Comune di Roma

E' emersa in tutta la sua chiarezza il fallimento politico del Centro-Destra al Comune di Roma dove Alemanno con la sua arroganza e impreparazione ha dimostrato di essere incapace di gestire le complesse e articolate problematiche di una capitale cresciuta in modo elefantiaco e devastata da speculazione edilizia e malaffare. Il peggior sindaco degli ultimi 50 anni nella storia capitolina ha pagato la nullità del suo programma, la vacuità delle sue proposte che si sono frantumate dinnanzi alla cruda realtà dei fatti, la scarsa attenzione ai problemi sociali delle periferie sempre più allo sbando, i tagli alla cultura, all'assistenza sanitaria e l'incapacità di gestire l'emergenza della sicurezza cittadina e della crisi.

A nulla sono valse le assunzioni clientelari di famigliari ed ex picchiatori fascisti all'Atac e all'Ama che avrebbero dovuto assicurare a rigor di logica sostegno e preferenze. Hanno pesato anche le scelte propagandistiche di proclamare il calo delle tasse e di sbandierare ai quattro venti la cancellazione dell'Imu, quando qui a Roma paghiamo le tasse più alte tra Imu, addizionale Irpef e altrei balzelli. Senza contare l'assoluta mancanza di un piano di edilizia popolare, il rilancio di strutture di tutela e assistenza al malato, all'anziano, all'invalido, al bambino e la nononcuranza verso il disagio sociale e mentale, verso il precariato, verso la tutela ambientale e la totale ignoranza dei problemi della donna che, in una città come la nostra insicura e pericolosa (come testimoniano gli ultimi fatti di cronaca), stenta a veder riconosciuti i suoi diritti come lavoratrice e come individuo.

Mancano asili nido, consultori, ambulatori, presidi medici, piste ciclabili, parchi, case (a Roma il mercato abitativo è completamente in mano ai privati con prezzi per le abitazioni in termini di affitto e acquisto assolutamente folli), infrastrutture degne di questo nome, progetti di viabilità alternativa, di raccolta differenziata, spazi aggregativi (che non siano sempe e solo le Chiese, gli oratori e i pochi spazi costruiti per tornaconto elettorale), spazi culturali ( a Roma la Cultura è stata azzerata), sportelli per il cittadino e le imprese, forme di assistenza e di accesso al micro-credito. lotta alla speculazione edilizia, alla devastazione del territorio e, soprattutto, interventi strutturali a lungo termine per riassorbire i precari e i disoccupati.

Non basta rifare qualche marciapiede, potare gli alberi, ripulire un poco le strade, sistemare qualche parco (per altro su iniziative e battaglie avviate a suo tempo dal Centro-Sinistra, dalla associazioni, dai comitati), tappare qualche buca, rifare un poco di segnaletica stradale, sempre per altro a ridosso della capagna elettorale, per potersi ricandidare di nuovo a sindaco.

C'è anche da aggiungere la spaventosa gestione Polverini alla Regione che, a parte tagliare la sanità pubblica aggiungendoci pure un ulteriore tassa regionale sui ticket, spazzare via l'assistenza sociale e il sostegno ai cittadini più svantaggiati, non ha portato altro che scandali al Centro-Destra che ne ha pagato lo scotto in sede di campagna elettorale. E nemmeno il Cavaliere ha potuto resuscitare una compagine impreparata, inadatta a gestire la Capitale e in più travolta dagli scandali, non ultimo quello che riguarda il braccio destro di Alemanno, ossia Mancini.

Reggono Pd e Sel che appoggiano il candidato sindaco Ignazio Marino, nonostante gli errori commessi in sede di politica nazionale, le battaglie interne, l'arretramento dell'elettorato dovuto anche alla mancanza capillare di luoghi di dibattito, di sezioni, di spazi di incontro dove poter coinvolgere la cittadinanza tutta in progetti politici e sociali nel territorio.

Questo vuol dire che il PD e Sel che hanno comunque una storia, una tradizione, una struttura organizzativa e un impianto organico che integra al suo interno gente onesta e preparata che può realmente fare la differenza e costruire un'altrenativa democratica e una speranza vera non solo per la città di Roma, ma per l'intero paese.

Emerge inoltre chiaro e palese il flop del Movimento 5 stelle che paga proprio la sua mancanza di radicamento nel territorio e la scarsa conoscenza della tremenda realtà in cui versa la Capitale. Non bastano le urla in piazza, gli slogan, il lavoro svolto esclusivamente sul pc, i gazebo. Ci vuole presenza fisica, persone che sono conosciute e che hanno lavorato su Roma e soprattutto nelle periferie abbandonate. Si devono correre dei rischi altrimenti si resta legati ad un movimento di protesta fine a se stesso e tutti i movimenti di protesta dagli anni 70 in poi si sono sempre dissolti, lasciando però dietro di sè molti danni e pochi fatti concreti.

Ora si va al ballottagio e bisogna ancora di più sostenere Ignazio Marino come sindaco e tutti gli altri candidati alla presidenza dei Municipi, tra cui ricordiamo Emiliano Sciascia al IV Municipio per poter contribuire a costruire una vera svolta per questa città e tornare a lavorare sul serio per il bene di un'intera comunità, senza slogan, senza prese di posizione ideologiche, ma con la chiara consapevolezza che solo un agire locale verso l'altro, verso il bisogno di chi è in difficoltà  può ripagare in termini non solo politici, ma umani.

lunedì 20 maggio 2013

Come si vota il 26 e 27 maggio a Roma


Si andrà alle urne il 26 e 27 maggio (con eventuale ballottaggio il 9 e 10 giugno) per il Campidoglio e i 15 Municipi in cui è divisa la Capitale, dopo la riforma recentemente approvata dal consiglio comunale. Con il voto di questa tornata elettorale si dovranno eleggere il sindaco e i 48 membri che comporranno la prossima assemblea capitolina (saranno dodici in meno rispetto alla consiliatura appena conclusa) e, in ogni Municipio, il presidente della ex circoscrizione e i 24 consiglieri municipali.

Se uno dei candidati - a sindaco o a presidente di Municipio - ottiene più del 50 per cento dei voti al primo turno, viene eletto immediatamente. Se nessun candidato ottiene più del 50 per cento dei voti, i due che hanno ottenuto più preferenze andranno al ballottaggio, che si svolgerà due settimane dopo. Nella remota ipotesi in cui ci fosse parità di voti al primo turno, al ballottaggio verranno ammessi i candidati alle liste più votate. In caso di ulteriore parità, il più anziano di età. Medesimi i criteri applicati in caso di parità al ballottaggio.

L’elettore può votare in tre modi distinti.

1) traccia un segno solo sul simbolo di una lista. In questo modo, assegna la propria preferenza alla lista contrassegnata e, contemporaneamente, al candidato sindaco sostenuto da questa lista.

2) traccia un segno sul simbolo di una lista e indica una preferenza per uno dei candidati a consigliere comunale (della medesima lista) e contemporaneamente, vota un candidato Sindaco che non è collegato alla lista votata. E’ il voto disgiunto.

3) traccia un segno solo sul nome del Sindaco: vota così solo per il candidato Sindaco e non per la lista (o le liste) che sono collegate al candidato.

Novità delle amministrative di quest'anno, a Roma, è la doppia preferenza di genere: oltre al candidato sindaco prescelto e alla lista (collegata o non) ogni elettore potrà esprimere una o due preferenze per i candidati consiglieri comunali. Nel secondo caso, però, i cittadini dovranno indicare obbligatoriamente, sulla scheda, i nomi di un uomo e di una donna.
Il di ballottaggio è stato fissato per domenica 9 e lunedì 10 giugno 2013.
Introduzione nella legge elettorale dei comuni : La doppia preferenza di genere
Il cambio della legge elettorale dei Comuni, introduce la doppia preferenza di genere”, quindi alle prossime elezioni comunali si potrà esprimere ben due preferenze.
una per ogni genere sessuale. 
Questo consentirà di incrementare la presenza delle donne nei Consigli comunali, senza dover ricorrere al meccanismo delle famose “quote rosa”.
E’ prevista la possibilità di esprimere una seconda preferenza aggiuntiva e facoltativa per un candidato di sesso diverso da quello che si è indicato per primo, quindi di scegliere se inserire o meno il secondo nominativo senza pregiudicare la validità del voto. Anche se per errore l’elettore sceglie due candidati dello stesso sesso, solo la seconda preferenza sarà annullata e il voto sarà comunque valido.
Provvisto di una commissione elettorale chiamata a vigilare, il nuovo DDL sanziona anche con la nullità tutte quelle liste in cui il numero delle donne (anche degli uomini) è inferiore ad un terzo. Pertanto, nel Comune di Roma, con un numero massimo di 48 candidati per ogni lista, almeno 16 devono essere donne. (“quota di lista”).

I candidati sindaco non eletti, collegati a liste che abbiano ottenuto almeno un seggio, sono automaticamente consiglieri comunali.

Se la lista o l’insieme di liste collegate al candidato sindaco eletto nel primo o nel secondo turno non hanno conseguito almeno il 60% dei seggi, ma hanno ottenuto al primo turno almeno il 40% dei voti, otterranno automaticamente il 60% dei seggi.

I seggi restanti vengono divisi tra le liste, proporzionalmente alle preferenze ottenute.

martedì 14 maggio 2013

Riflessioni: Paragone Finlandia-Italia, una società nuova

La Finlandia è un paese che è passato dalla marginalità europea ad un ruolo di avanguardia in tutti i settori e, nonostante il clima rigido, uno dei luoghi migliori dove vivere e crescere.
Il Governo finlandese, al contrario degli altri paesi europei impegnati in tagli e nel rispetto delle sanguinarie logiche di mercato e dei diktat dell’Unione Europea, ha investito tutto sulla Scuola, sulla Ricerca, sulla Sanità, sulla Cultura, sulla Mobilità alternativa all’uso del mezzo privato,  sul sostegno ai lavoratori e alle famiglie. La sua azione lungimirante si è tradotta in crescita e sviluppo, ma nessuno ne parla. Le imprese vengono facilitate, il credito è più aperto e disponibile, lo Stato finlandese ha snellito le prassi burocratiche e ha tagliato la maggior parte di leggi inutili o inique.
Inoltre ha mantenuto un controllo sulla sua economia e non ha accettato una limitazione della sua sovranità per sottostare alle direttive europee. Questo gli ha garantito maggiori spazi di manovra, più flessibilità e gli ha permesso di reggere l’aumento del tasso di disoccupazione e del suo debito pubblico per poi lentamente riassorbirlo in nuovi progetti di crescita e sviluppo, azzerando disagio sociale e criminalità.
Certo ha conosciuto la crisi finanziaria e ha subito il ristagno della sua economia, ma, rispetto alle altre nazioni, ha sostenuto meglio l’impatto grazie alla sua politica di investimento e di innovazione e ora si presenta nel panorama mondiale come modello da imitare e seguire.
Al contrario l’Italia ha ceduto alle pressioni europee procedendo ad una larga cessione di diritti, di tagli sociali e inasprimento di tasse, sanzioni e vincoli burocratici aumentando il ristagno economico, già grave per la recessione internazionale, e portando alle stelle disoccupazione e recessione. Il Governo Monti, in tal senso, è stato disastroso e, in nome di una visione distorta dell’austerità,  ha reso pressoché impossibile ogni ripresa produttiva. A questo si aggiunge la peculiarità della società italiana, da sempre appesantita da una pletora di leggi inutili, da apparati amministrativi che con le loro insensate prassi burocratiche rendono impossibile ogni iniziativa imprenditoriale, da una corruzione politica e da una criminalità organizzata giunta ai massimi storici nonostante la coraggiosa lotta di alcuni singoli magistrati, giornalisti e uomini di buona volontà, da una tassazione asfissiante e vessatoria per lavoratori e imprese virtuose e da un evasione fiscale esorbitante che rende facile ai grandi gruppi industriali, ma anche ai furbi di turno di togliere ricchezza e risorse al paese per il proprio tornaconto personale.
Inoltre l’Italia è agli ultimi posti per quanto riguarda investimenti nella Scuola, nella Sanità, nella Cultura, nell’Edilizia Popolare, nella Mobilità, nel Sostegno alla Famiglia e al Disagio Sociale. In questa condizione è inutile sperare in una crescita del nostro paese e attrarre capitali e investimenti per rilanciare lo sviluppo e creare nuovi posti di lavoro. Gli imprenditori onesti, i lavoratori, i giovani, tutto un popolo chiede a gran voce alla classe politica e dirigenziale di farsi da parte laddove ha fallito nelle sue promesse elettorali e nei suo programmi di cambiamento e permettere a nuove forze di prenderne il posto per attuare quelle riforme orientato al miglioramento delle condizioni lavorative e produttive del paese, prendendo ad esempio proprio quei paesi europei che meglio hanno saputo combinare rigore nella spesa pubblica con flessibilità e investimento nei settori nevralgici di una nazione. Solo recuperando la propria sovranità nazionale e attuando forti e decise politiche di crescita nella ricerca, nella scuola, nella cultura, nella sanità, nella sostegno alla casa, nella difesa dei diritti dei lavoratori, nella facilitazione d’impresa, nello svecchiamento burocratico, nell’azione di contrasto all’evasione fiscale e al re-investimento dei capitali frutto di attività criminali è possibile costruire una società diversa, più equa, più giusta e, soprattutto, capace di abbassare notevolmente il tasso di disoccupazione, di precarietà e di conseguente disagio e violenza che sta colpendo il nostro paese. In tal senso, va ripensato anche il ruolo dei sindacati che non deve essere conservativo e a difesa di interessi corporativi, specie di determinati gruppi di potere che nulla hanno a che fare con gli interessi di una nazione, ma propositivo, costruttivo e avviato ad attuare una vera rivoluzione che metta al centro i diritti dell’individuo senza paletti o steccati ideologici. Un’idea di sviluppo e di rigenerazione sociale deve essere per forza complessiva e toccare tutti gli aspetti di una comunità nazionale e riguarda tutte le sue componenti secondo un progetto collaborativo che vada al di là di ogni interesse personale che è sempre egoistico e parziale. Solo così possiamo costruire una società nuova e migliore per tutti.

mercoledì 8 maggio 2013

Un paese democratico ed evoluto, come vuole mostrarsi l'Italia nel panorama internazionale, non può permettere che la disoccupazione cresca e lasci a casa milioni di persone, specie i giovani. Ormai il problema è trasversale e riguarda tutte le età e classi sociali e lasciare che sia il mercato, l'interesse economico privato a decidere il destino di tutti noi è criminale. La politica non deve esse...re la cinghia di trasmissione delle decisioni imposte dai gruppi industriali e dai blocchi di potere imprenditoriali, ma deve porsi come baluardo a difesa dei diritti dell'essere umano (lavoratori, disoccupati, imprese virtuose) e proporre soluzioni condivise e praticabili per la creazione di posti di lavoro e per il sostegno al reddito. Solo così si può parlare di democrazia. E la battaglia per riprenderci i nostri diritti e i nostri spazi di dignità può iniziare già adesso, dal territorio, dalle azioni locali che riusciamo a mettere in campo per fornire esempi concreti da esportare a livello nazionale. Io voglio inizare a combattere e spero nel sotegno di tutti coloro che sono stanchi di subire i ricatti e i soprusi della classe dirigente.

martedì 7 maggio 2013



Presentazione del programma di Alessandro Spadoni, candidato al Consiglio del IV Municipio (ex V) di Roma

Progetti concreti per il IV Municipio

E’ prioritario un progetto Casa delle Salute che offra sostegno e approccio terapeutico al malato e che faccia da ponte tra le strutture sanitarie di base, gli ospedali e la società civile, fornendo orientamento, ausilio e nuovi protocolli di cura al fine di garantire un servizio sanitario efficiente ed efficace a prezzi calmierati , specie per chi è in condizioni di difficoltà economica.

E’ necessario procedere al Recupero Urbano di stabili abbandonati o prossimi ad essere dimessi nel IV Municipio per essere ristrutturati e riconvertiti a fini sociali e, soprattutto, abitativi. Bisogna opporsi alla speculazione edilizia che divora il territorio e rilanciare progetti di Edilizia Popolare per dare risposte concrete a chi non può permettersi un alloggio.

E’ fondamentale programmare iniziative di Formazione e Reinserimento Lavorativo per combattere la precarietà avviando progetti finanziati attraverso il fondo sociale europeo e migliorando la preparazione professionale dei disoccupati. Si possono creare posti di lavoro attraverso il recupero del territorio, la tutela dell’ambiente, il risanamento urbano e sostenendo le iniziative del terzo settore (cooperative sociali, associazioni di promozione sociale, associazioni di volontariato, organizzazioni non governative, ONLUS, ecc.).

 Occorre appoggiare forme di Micro-credito per le imprese in difficoltà e per chi intende aprire una nuova attività. Tutto questo, attraverso progetti mirati e condivisi, potrà portare alla creazione di nuovi posti di lavoro, senza contare la necessità urgente di accedere ai fondi europei per finalità sociali e di riqualificazione lavorativa.

Prioritaria è la Tutela del consumatore attraverso la creazione di uno Sportello del cittadino per sostenerne le sue legittime istanze e precisi impegni per snellire la macchina burocratica e renderla più trasparente ed efficace al fine di soddisfare le esigenze di tutta la collettività.

Per  le imprese non va dimenticata la necessità di creare un Fondo Anti-Usura e l’urgenza di strutturare meccanismi di sostegno che impediscano il loro fallimento. Il territorio del IV Municipio sta diventando sempre più povero ed è invaso da attività di video-gioco che nulla hanno a che vedere con l’impresa produttiva.

Per il territorio, oltre alla difesa dell’ambiente ampliando i parchi pubblici e le aree verdi, è necessario ripensare la viabilità potenziando l’offerta del trasporto pubblico, premiando colui che lascia la propria auto per servirsi della rete Bus-Metro, aumentando le piste ciclabili e tutte le altre infrastrutture e le possibilità di trasporto (taxi condiviso, car sharing)

Inoltre non vanno dimenticate le esigenze di coloro che sono più deboli e soffrono lo stato di barbarie in cui viviamo. In special modo, si parla dei disabili, dei soggetti svantaggiati, di tutti coloro che soffrono episodi di discriminazione (di razza, di credo, di orientamento sessuale) a cui occorre dare soddisfazione immediata attraverso progetti e azioni volte all’Integrazione e alla Pari Opportunità.

Infine è imperativo dare spazio alla Cultura e allo Spettacolo avviando progetti di risanamento e di riapertura del Teatro Gerini, riqualificando i cinema presenti nel territorio, procedendo al potenziamento e all’apertura di una nuova Biblioteca comunale e ampliando luoghi di incontro, di socializzazione e di condivisione.

lunedì 29 aprile 2013

La disperazione della gente comune

Non so se c'è un'analogia tra il folle che ha sparato ad un carabiniere (a cui va tutta la mia comprensione e rispetto perchè resterà molto probabilmente paralizzato se si salverà), perchè non è riuscito ad ammazzare un politico o la povertà e la disperazione che vedo ogni giorno per le strade, ma il fatto è che troppo spesso incontro il male di vivere, la precarietà, la sensazione di non farcela e credo che un Governo composto da democristiani e berlusconiani non darà alcuna risposta concreta a questo malessere.

Proprio ieri ho messo benzina alla mia auto in una stazione self-service e invece di trovare il povero immigrato dai paesi del terzo mondo, c'era un'italiana, sulla cinquantina, con aria triste e rassegnata che mi ha servito e ha accettato la mia misera mancia...volevo parlarle, chiederle come mai si trovava anche lei in quella situazione, cosa era successo, ma poi sono stato zitto, per vegogna, perchè comprendevo chiaramente che ogni mia parola sarebbe stata inutile in quanto era ovvio perchè era costretta a fare l'abusiva in una stazione di benzina.

Non c'è lavoro, non c'è sostegno alcuno per le persone che se la passano male e la stessa carità cristiana, un po' ipocrita e perbenista, non basta più a dare sollievo, a risolvere i problemi. E' lo stesso che deve aver pensato il pregiudicato disoccupato che ho visto suicidarsi tempo fa buttandosi dal quinto piano di un appartamento in via monti tiburtini. O il commerciante che si dà fuoco perchè è costretto a chiudere la sua attività stangolato da tasse, da multe e dalla crisi. O l'impiegato di un ente pubblico il cui contratto è fermo da anni e non riesce ad arrivare alla fine del mese. 

E' lo stesso vuoto che percepiamo quando andiamo a fare interminabili fila per pagare le bollette alla posta vedendo svanire il nostro magro stipendio (quando lo abbiamo), quando cerchiamo assitenza medica e ci accorgiamo che non ci sono posti letto, che gli ospedali chiudono per la spending review, quando l'assistenza sociale scompare perchè non ci sono fondi in quanto dobbiamo rispettare i folli parametri europei e sostenere il peso di una politica e di un'economia ormai lontana dalla gente...

Si parla di modernità, ma sembra di essere tornati all'epoca della Francia pre-rivoluzionaria...quando esisteva un'artistocrazia grassa, arrogante e dissipatrice richiusa nel suo sfarzoso castello a Versailles e una moltitudine di poveri, di arrabbiati, di affamati di giustizia, di uguaglianza, di fratellanza pronti ad assaltare i palazzo...qui non si tratta di giustificare o spiegare il gesto di un dispetato che spara, di un suicida che si toglie la vita perchè non vede via d'uscita, o di una donna che ti sbarca il lunario chiedendoti l'elemosina, qui si tratta di comprendere che questa realtà, questo sistema, questa politica fatta di compromessi e inciuci, non va più bene, non è più sostenibile, almeno per il nostro paese e si deve cambiare, cambiare sul serio...

sabato 27 aprile 2013

Contro il precariato

E' necessario rilanciare una lotta consapevole e cosciente vero il precariato e la condizione di instabilità che il mondo del lavoro ha assunto in questi anni con un arretramento delle condizioni lavorative non solo di chi non ha un contratto ma anche di tutti coloro che sono ancora garantiti ma si vedono togliere interi pezzi di libertà, diritti acquisiti e sotegno in nome di una distorta visione dei doveri e della produttività.

Non si deve scadere nell'errore di una lotta tra poveri ma la battaglia va portata direttamente verso chi ha in mano le leve del potere e dell'azione impositiva annullando la vecchia concezione che alla flessibilità corrisponde maggiore occupazione e sviluppo sociale...in realtà si produce solo sfruttamento e disoccupazione e questa dimensione è ormai sotto gli occhi di tutti.

A questo occorre contrapporre un programma che abbia al centro l'essere umano e i suoi bisongi, ponendo particolare attenzione all'esigenza di un'abitazione, di una tutela sanitaria all'avanguardia, di un ambiente salubre, di infrastrutture e trasporti degni di questo nome, di difesa dei diritti in quanto consumatore, di apertura di nuovi profili di credito per avviare attività.

E' ovvio che tutto questo si può realizzare solo unendo le forze e impegnandosi in un progetto condiviso che superi gli interessi di parte, gli interessi di bottega e vada a colmare quel vuoto di democrazia e di socialità che uno dei drammi della nostra realtà.